giovedì 9 aprile 2020

Messa in streaming? Signore, pietà!

"Amore ti sei collegato?"
"Sto provando. Ma 'sto link non funziona"
"Prova quello che t'ha inviato Mario"
"Sì sì, un attimo... ok, si vede... ma si sente a scatti"
"Allora prova la messa di Don ..."
"No quella, non mi piacciono i canti"
"Dai su, che tanto dura di meno. Il caffè lo vuoi?"
"Sì va, portamelo che ancora non hanno iniziato".

Non so quale sia la vostra messa in streaming preferita. La mia parrocchia non le faceva, quindi ho cercato in giro tra le varie proposte del web, e alla fine ne ho trovata una. Seguiamo quella dall'inizio della quarantena. Vi devo confessare, però, che 'sta cosa non mi va a genio.

Ogni tanto sento le campane, più forti del solito causa silenzio. Che nostalgia! Questa quaresima coincide con la quarantena e non è un caso, visto che entrambe significano "quaranta giorni". Forse alla fine il Signore, vedendo che la quaresima non la vivevo seriamente, ha accettato che la passassi così, in modo che - per forza di cose - avrei dovuto pensare più intensamente al sacrificio.

Che sommo sacrificio è la Messa; e che gran sacrificio non poter partecipare. Quando la sera dell'8 marzo ho letto la notizia, manco ci volevo credere: bar aperti, chiese chiuse. Invece era vero! Poi hanno chiuso quasi tutto (tranne i supermercati e i servizi essenziali). Per cui ci siamo dovuti organizzare con la tv o con internet: per carità, grandissimi strumenti, ma c'è un limite.

Questo limite, a mio modesto avviso, dipende proprio dall'essenza della Messa. La Messa è la fonte e il culmine della vita cristiana; è il sacramento in cui Cristo, lo Sposo, offre il suo corpo e il suo sangue per la salvezza della Sposa, il suo popolo: una grazia incommensurabile. Per questo, la visione a distanza in diretta o in differita non è neanche lontanamente paragonabile alla partecipazione fisica dove posso ricevere la comunione. Ritenere intercambiabile l'una con l'altra significa accettare che, in fondo, piuttosto che andare a letto con tua moglie, può andar bene anche una videochiamata. Il paragone non regge nemmeno per i meno avvezzi.

In questi giorni i personaggi tv ci dicono che il Signore ti ascolta pure se lo preghi da casa. E' verissimo. Ma io a Messa non ci vado solo per quello! Ci vado perché c'è Cristo Vivo che vuole farsi carne nella mia carne. Per colui che crede - se davvero ci crede - l'Eucaristia è davvero il dono più grande.
Possibile che non si possa trovare un modo per fare una messa con gruppi di pochi, all'aperto, in piazza, per strada, in un parco, nel sagrato, stando tutti ben distanti e mascherinati? O almeno non si potrebbe portare la comunione, come si fa (o faceva?) con i malati, anche nelle case, ovviamente con rispetto di tutte le norme di igiene e sicurezza?

E' vero, Signore, certamente io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto, che magari pretenda che un sacerdote (o un diacono o un ministro straordinario) venga a portarmi la comunione a casa. Se così è, allora di' una Parola e guariscici da questo flagello che ci tiene lontano l'uno con l'altro, che ci tiene lontani dalla Tua presenza.

Sposo mio, dove sei? Il Tuo Amore è più forte di ogni legge.
Sposo mio, amato mio, dove sei finito? Il Tuo Amore è più forte della morte.
Ritorna, ritorna presto!

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